Salta la navigazione

Il post precedente non è stato un errore, non mi è scappata la mano, è stato il piccolo segno di protesta contro l’inconcepibile idea di poter porre limiti alla libertà d’informazione, qui in Italia. Cosa si finirà per poter dire?!

Il tutto si collega a un altro pensiero che m’è sovvenuto ieri.

Ieri era l’ultimo giorno di scuola, nell’istituto in cui ho lavorato per qualche tempo. Sono andato a salutare i ragazzi e dar loro un “in bocca al lupo” per gli esami (e per proseguire con i piccoli passi che spero faccian piacere, ma che in fondo cosa portano?!). Mentre pensavo a quanto valore io abbia dato a una semplice visita in casa altrui, mi son detto: “son ben altri gli sforzi che servono, sono un pochino più grandi gli impegni che contano”.

Ascoltando la radio, non c’è un giorno in cui non ci sia una protesta di un qualche gruppo cui vorrei portare sostegno: domenica c’è una manifestazione contro il progetto di un eliporto in uno dei pochi parchi di Milano e provincia (si pensa il problema sia “come raggiungere Malpensa”, un hub che va sempre peggio e che lavora sempre meno, mentre ci sarebbe da pensare come conservare il poco verde che c’è (qualcuno ha detto “bosco di Gioia“?!)); ci sono operai lasciati a casa, operai con tanto lavoro, cui vengono tolte le commesse, per portarle dove costa meno realizzarle (troppi link, per questo); scuole pubbliche senza più soldi e istituti privati che raccolgono migliaia di euro l’anno per “iscritti” di cui importa solo l’esistenza (testimonianza diretta).

E io cosa faccio?!

2 Comments

  1. Solo il fatto che ti poni certi problemi è un sintomo di una tua predisposizione ad agire in determinati campi; penso sia solo questione di tempo e vedrai che saprai cosa fare senza che quasi te ne accorga.

    🙂

    • savohead
    • Posted giugno 11, 2010 at 14:07
    • Permalink

    lo spero, grazie mille del supporto, come sempre


Lascia un commento