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311: bravissimi batterista e bassista, bel cantato e bel rappato, belle idee non sempre coinvolgenti, ma pur sempre estive e un po’ “mie”
(Hed)pe: possenti, non ho nessun album, mi piacerebbero, penso
30 Seconds To Mars: un bel po’ diluitisi dopo il successo, m’ha fatto un po’ tristezza e incazzare spendere dei soldi per vedere uno troppo pieno di sé zittire il pubblico e dimenticarsi le proprie canzoni (senza averne scritte centinaia come Ani Difranco)
36 Crazyfist: non ho niente, ma sono parecchio piacevoli, anche dal vivo, pesantucci, ma piacevoli
5 pointe 0:  peccato si siano fermati, avevano qualcosa, pesanti, ma non troppo
88 Fingers Louie: non ho nulla, non ricordo dove, come e quando, ma ricordo di avere apprezzato almeno qualche canzone, valgono la pena di stare qui
A Perfect Circle: il mio cantante preferito che si mette con un batterista incredibile e altri malati di mente a suonare una bellissima musica che riesce a piacere a tanti. Ottimi testi e ottime canzoni.
A Static Lullaby: non ho nulla, non ricordo dove, come e quando, ma ricordo di avere apprezzato almeno qualche canzone, valgono la pena di stare qui
Aimee Mann: dolce, sia negli occhi che nella voce
Air: nonostante io non apprezzi l’elettronica e penso vomiterei se andassi a un loro concerto (sia per la noia che per la psichedelia estrema), vanno apprezzati per essere più affini al mio gusto di tanti (troppi altri)
Alexisonfire: bellissima voce, ottimo approccio, non ho niente, ma mi piacerebbe, incalzanti e piacevolissimi
Alice in chains: che mi piacciano è indubbio, non li ho mai visti dal vivo, apprezzo più le mosce che le dure, ho un po’ pianto per Layne; autori della mia canzone preferita
Alien Ant Farm: realmente stupidi, un po’ commerciali, ma piacevolmente bravi come esecutori, un po’ incastrati in quel movimento fine a se stesso che è nato in un momento in cui non avrebbe potuto che essere sfruttato troppo
Alkaline Trio: piacevoli, più bravi di altri, non ho niente, da approfondire
All: legati a pensieri e persone, strambi e ottimi, diversi dal genere in cui sono stati rinchiusi, riescono a pretendere di essere ascoltati di nuovo, non comune come caratteristica
American Headcharge: potenti e strambi, piacevoli, un po’ monotoni, forse, ma da rispettare per la voglia di cambiare, forse senza troppo riuscirci, ma solo per me
Andrew WK: per quel che ho sentito piacevolissimo, non ho niente, da approfondire assolutamente, anche se lanciato come “migliore” al suo debutto, è stato un flop, cosa che, di solito, è sintomo di qualità, per me
Ani Difranco: lei è
Apocalyptica: dei pestoni nordici e molto bravi, da prendere a piccole dosi, ma fanno sorridere e intrigano
As I Lay Dying: geniali, innovativi e aggressivi, non ho che poche canzoni, ma apprezzatissime
At The Drive In: purtroppo troppo poco longevi, incredibilmente di buon gusto in un genere che non sta da nessuna parte
Audiovent: fratellini minori e con meno “spirito”, forse, degli Incubus, il primo album autografato è comunque apprezzabile e gelosamente custodito
Auf Der Maur: brava, bella, forse finisce qui, ma non è troppissimo il mio genere, quindi è proprio solo mio questo giudizio
Avail: pazzoidi molto bravi e accattivanti, con un pizzettone che salta e si dimena, non ho niente, ma mi piacerebbe, penso
Bad Brains: siamo finiti (gli Hemphead, intendo) per essere assimilati a loro, non può che essere lusinghiero il paragone, dei pazzi
Bad Religion: pilastri di una storia sempre uguale, sempre nuova, ma sempre con la testa alta, incredibile come riescano a piacermi SEMPRE
Banda Osiris: pazzi scriteriati da rispettare per idee, bravura e cultura
Bane: pesanti, ottimi e di impatto
Beach Boys: penso di aver consumato il best of in cd, sapevo tutte le mille vocine di tutte le canzoni, geniali e vocalmente strepitosi
Beck: non mi piace tutto tutto, mi piace l’attitudine, mi piace la libertà e mi piacciono molte idee
Ben Harper: ottimo e ottimo ancora, forse un po’ troppo “viva dio” in alcuni punti, ma sempre ottimo e ottimo ancora
Better Than Ezra: non è che mi piacciano poi così infinitamente, è l’idea di quello che sono e che rappresentano per me a farmeli tenere tra i gruppi da ricordare e conoscere, un po’ troppo “U2” per i miei gusti, e i miei gusti non sono PER NIENTE gli U2
Biohazard: ignoranti e possenti, tamarri e possenti, possenti, insomma
Bitch And Animal: lesbiche pazze scriteriate, piacevoli dal vivo, e anche un po’ dal morto (intendo dal cd), un po’ “intellettuali” da approcciare, ma poi capisci che son da divertirsi
Bjork: in realtà mi piacciono solo le canzoni in cui non supera un certo limite di pazzia/grida/battiti al minuto/egotismo, bravissima esecutrice (m’è piaciuto molto anche il film di Von Trier che a tanti ha fatto caccare, anche un po’ per lei)
Blind Melon: peccato sia morta quella voce, è una di quelle che ti fa dire: “se l’avessi io” e anche gli altri son bravi, chitarristi e batterista, proprio bravi, piacevoli e di un genere che sa essere apprezzabile per molti
Blink 182: stupidi né, ma se fossimo tutti intellettuali, sai che ppalle, e in più Travis Barker è un dannato genio
Bloodhoundgang: potrei ripetere quanto detto per i Blink, ma qui c’è da dire che il cantante ha una fantasia e una maestria speciali, godibilissimi, per me, solo nei pezzi NON tamarrati
Bob Marley: il mentore per chi dovesse approcciare quel suo genere, un simbolo, certamente migliore di tanti altri che han fatto fortuna alle sue spalle (nonostante lui stesso non sia “il padre” del reggae)
Box Car Racers: godibili e un poco più “seri” del progetto a monte, non ho il disco (penso ne abbian fatto solo uno), ma penso mi piacerebbe
Boy Hits Car: ricordo di essermi ascoltato il loro disco in cuffia e aver provato quella stupenda sensazione di sentire “meglio” questa musica rispetto ad altre, son tornato a quei momenti in cui non avrei tolto le cuffie per giornate intere; forse un po’ monocordi, ma pochi non lo sono ultimamente
Boysetsfire: una rivoluzione nei miei ascolti, sentiti-visti per la prima volta al Leoncavallo e da lì persi forse una volta, riescono a dar voce a pensieri e energie compresse di uno come me, spiace non ci siano più, mi hanno anche salvato dalle botte della security, una volta
Bush: indubbiamente una gran voce, indubbiamente emozionali, ma non sono il mio gruppo grunge preferito, li ho sempre visti un po’ pattoni, nel senso di “molto di facciata”, nonostante alcuni testi siano validi (anche lì, con un sentore di ben architettato), poi non si può non apprezzare uno che sta con Gwen Stefani
Busta Rhymes: uno dei rapper migliori che si possa trovare nel mainstream, potrà non piacere, potrà essere uno che è e non è, ma la bravura è indubbia
Cake: in realtà non ho che la loro versione di “I will survive” in testa, ma so di aver apprezzato altre canzoni, probabilmente mi piacerebbero gli album
Caliban: quel sano e potente metallo che piace a grandi e piccini, forse un po’ cattivello, ma di una goduria estrema, quando serve
Caparezza: un gran pensatore, capace e ironico, insomma, una persona incredibile, di questi tempi; purtroppo mi manca il suo primo lavoro, ma gli altri spesso si rituffano volentieri nelle mie orecchie
Carla Bruni: nonostante tutto quello che si possa dire, sa dare qualcosa, almeno a me (a piccole dosi)
Carole King: che forse io l’ho sentita quando ormai la sua popolarità era calata e non ho sentito tutto l’hype, ma mi piace, forse perché sa essere quel “gia sentito” anche al primo ascolto, che non ti fa dire “bah”, ma piuttosto “come a casa”
Cat Power: miagola bene, forse pure troppo; magnetica e incredibile (conosco qualcuno che ha sentito rompersi qualcosa, quando l’eccessiva BELLEZZA di ciò che Cat è, gli è piombata dentro d’un colpo, al concerto)
Champion: semplici, diretti, hardecòre debbrutto
Chevelle: non ho nulla, ma so che apprezzerei, mi han sempre dato l’idea di un po’ finti, ma forse per la finezza di copertine e arrangiamenti, apprezzabili
Chimaira: non ho nulla, non ricordo dove, come e quando, ma ricordo di avere apprezzato almeno qualche canzone, valgono la pena di stare qui
Chronic Future: ero al concerto di un gruppo di amici che facevano da spalla a questi e ai Papa Roach, penso di non aver ascoltato i Papa Roach per più di 10 minuti, questi mi hanno stregato; hanno quella vena “dancehall” da ballo di fine anno e quel rappato sghembo che, boia, solo gli Streets e pochi altri
Chuck Berry: magari non IL padre, ma comunque padre … da ringraziare
Clash: e qui non possono mancare dei rivoluzionari veri, nel limbo tra culture, con la mente per colpire e l’essere dimessi che piace per forza, peccato non averli potuti vedere dal vivo
Cold: sembrano una mano che ti strappa, lo so, sono già sentiti, sono derivati di derivati, quello che si vuole, ma diavolo, ti si intrufolano nel cuoreanimacervello e ti stritolano finché almeno in una canzone, non piangi
Converge: minchia!
Creedence Clearwater Revival: famosi per una o due canzoni, sono un miscuglio di spiriti “figliofioristi” e rock and roll, quindi mi piacciono, punto
Cure: uno dei pochi gruppi con quel suono anni ottanta, ma con un gusto abbastanza affine al mio, da piacermi
Cypress Hill, Dance Hall Crashers, Dave Mathews, Days Of The New, Dead Kennedys, Deftones, Devendra Benhardt, DI, Dick Dale, Dillinger Escape Plan,
Dinosaur Jr.: uno dei miei gruppi preferiti, hanno sfornato il mio album preferito, perfetti per crescere tristi, perfetti per crogiolarsi, perfetti per perdere l’udito ad un concerto
Dog Eat Dog, Down By Law, Dresden Dolls, Earshot, Earthone 9, Elio E Le Storie Tese, Elvis Presley, Emiliana Torrini, Eminem, Enya, Erika Badu, Eve6, Everlast, Everytime I Die, Faith No More, Finger Eleven, Finley Quaie, Fiona Apple, Flaming Lips, Foo Fighters, Frankie Hi NRG Mc, From Autumn To Ashes, Fu Manchu, Fugazi, Funeral For A Friend, Give Up The Ghost, Godsmack, Gong, Good Riddance, Guano Apes, H2O, Haste The Day, Hatebreed, Hell Is For Heroes, Hemphead, Hermano, Hoobastank, Husker Du, I Against I, I Am Kloot, Ignite,
Incubus: a parimerito con gli Weezer (anche se per qualche micron non li raggiungeranno mai) sono il mio gruppo preferito, li ho visti un sacco di volte, conosciuti di sfuggita e amati per S.C.I.E.N.C.E. e per aver saputo prendere ciò che di buono c’è in tante cose, dai Faith No More soprattutto
Infectuous Groove, Isis, J. Mascis, Jack Johnson, Janis Joplin, Jerry Canterell, Jerry Lee Lewis, Jimmy Eat World, John Lennon, Joss Stone, Kaki King, Killswitch Engage, Korn, Kyuss, Lagwagon, Lauryn Hill, Less Than Jake, Limp, Lit, Live, Loreena McKennitt, Louis Armstrong, Machine Head, Mad Season, Madness, Marcy Playground, Mars Volta, Mas Ruido, Massive Attack, Matt Costa, Me First And The Gimme Gimmies, Metallica, Mighty Mighty Bosstones, Millencolin, Misfits, Montecarlo Fisting, Mr. T Experience, Mrs. Dynamite, Mudhoney, Mudvayne, Muse, MxPx, My Chemichal Romance, Nada Surf, Nelly Furtado, Nevrastena, Nick Cave, Nirvana, No Doubt, No Fun At All, No Use For A Name, NOFX, Norah Jones, One Dimensional Man, Outkast, Ozma, Ozzy Osbourne, Pantera, Pearl Jam, Pennywise, Pink Floyd, Pixies, PJ Harvey, Portishead, Pride & Glory, Primus, Probot, Propagandhi, Pro-Pain, Pulley, QueenQueens Of The Stone Age, Radiohead, Rage Against The Machine, Raging Speedhorn, Raised Fist, Rancid, Red Hot Chili Peppers, Refused, REM, Rentals, Rise Against, Sam Cook, Samiam, Samsara, Satanic Surfers, Screaming Trees, Sebadoh, Sepultura, Shai Hulud, Sick Of It All, Skindred, SNFU, Snot, Sonic Youth, Soulfly, Soundgarden, Stina Nordenstam, Stone Temple Pilots, Story Of The Year, Stretch Arm Strong, Strike Anywhere, Strung Out, Sublime, Sugar Ray, Sum 41, Sunna, Sunny Cola Connection, System Of A Down, Talib Kweli, Tanita Tikaram, Taproot, Teenage Fanclub, Ten Foot Pole, Terror, Tetsu Saito, The Beach Boys, The Beatles, The Chieftains, The Dubliners, The International Noise Conspiracy, The Pogues, The Presidents Of The United States Of America, The Ramones, The Smiths, The Used, The Vad Vuc, The Who, They Might Be Giant, Tilt, Time In Malta, Tom Waits, Tool, Tracy Chapman, Transplants, Trivium, Ugly Kid Joe, Unwritten Law, Vex Red, Vinicio Capossela, Violent Femmes, Walls Of Jericho,
Weezer: perfetti, niente meno
Wizo, Wu Tang Clan, Zebrahead

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